sabato 3 giugno 2017

introduzione 2


Introduzione.
Il 29 aprile 2016, venerdì, a seguito di una crisi epilettica con convulsioni e perdita di coscienza, vengo ricoverato al reparto di neurologia di Alba (CN). Lunedì, dopo una serie di accertamenti ci viene detto che ho un tumore al cervello, e che andrebbe operato il prima possibile.
Queste righe sono state cominciate tre mesi dopo la diagnosi, per poi essere riaggiornate di volta in volta a seconda degli eventi e delle novità. E questo blog è iniziato dopo esattamente un anno dall'accaduto, spinto da Rossella. Deve essere inteso come una sorta di diario, del mio caso specifico. Un'astrocitoma di secondo grado diffuso situato nel lobo frontale sinistro, con un indice di proliferazione all’8%. Che a me sembra sinceramente una supercazzola, ma di quelle serie date le mie conoscenze scientifiche. "Chi meno sa meglio sta" dice il proverbio. E io ho sempre voluto non sapere, vivere la MIA vita come prima, anche se impossibile, incavolandomi quando non mi riusciva una cosa, semplicemente dando la colpa al tumore, dandomi degli obbiettivi che mi sembrassero "realizzabili", e festeggiandoli sempre. 
Non avrebbe senso leggere queste righe come un “manuale di sopravvivenza semiserio ad un tumore cerebrale”, o altre cose di questo tipo. Ogni caso è a sé, e questo è il MIO. Raccontarlo mi ha aiutato ad elaborare le cose che ho vissuto. Leggerle e correggerle, cambiare il tiro, il ritmo, mi ha insegnato a scriverle, in un continuo evolvere dello stile. Non sono uno scrittore, nemmeno uno che ha da insegnare delle cose. Voglio raccontarvi quello che mi è successo. E basta.
I nomi dei medici che mi hanno seguito sono stati modificati, così da proteggerne l’anonimato.

Simone Prando

  
A Giulia e Fabrizio.
A Giulia perché Lei sa il “perché”.
    A Fabrizio perché ho scoperto in lui un Amico. Un fratello ti "capita", con un amico ci si sceglie.



Alla mia famiglia.
Che ha saputo supportarmi e sopportarmi con pazienza in ogni momento.



Agli amici.

Che mai mi hanno dato anche solo il sospetto di compatirmi, se non in senso greco, e hanno saputo tessere quella rete che mi ha sorretto nei momenti più difficili ma anche in quelli più divertenti.



Alle tante storie incontrate su questo percorso.

Ai tanti guerrieri che ogni giorno combattono per la loro stella.
Ognuno di voi mi ha lasciato qualcosa.
Spero di aver fatto altrettanto.




   Sera di febbraio.
   Spunta la luna.       
Nel viale è ancora
   giorno, una sera che rapida cala.
   Indifferente gioventù s’allaccia;
   sbanda a povere méte.
           Ed è il pensiero
   della morte che, in fine, aiuta a vivere.

(Umberto Saba)

introduzione

Quando mi hanno scoperto il mio Astrocitoma non ho potuto fare a meno di, dopo aver stretto forte la mano a quella che di lì a poco sarebbe diventata mia moglie, aver versato con lei un litro abbondante di lacrime, pensare: però, che bel nome gli hanno dato a questo fottuto tumore...
Ho una stella nel cervello...
E questa è la storia di come sto sopravvivendo, tra alti e bassi, a questa "stella nel cervello".





Un dono!

Solo perché uno ha un cancro non è che abbia sempre ragione. Cioè se Salvini avesse un cancro sarebbe pur sempre Salvini. Se Hitler avesse a...